Inediti di Palmira De Angelis

Inediti di Palmira De Angelis

Oggi pubblichiamo alcuni inediti della scrittrice Palmira De Angelis.

I (di Palmira De Angelis)

Si increspano le onde
e la barca addormentata
per un momento,
ma è un momento solo,
si vede in alto mare
a contrastare il vento,
il cielo alto,
acque profonde
e l’orizzonte curvo e lontano.
Ma è un sogno breve.
Battito,
colpo d’ala,
squittìo di ratto.
Povera barca,
il lento tremolìo la culla
e nuovamente dorme.

II (di Palmira De Angelis)

Il sole scende lento all’orizzonte,
solo all’ultimo affretta e subito scompare.
Così anche per noi questi anni
ansiosi di sapere che c’è dietro la curva.

III (di Palmira De Angelis)

Si rincorrono i giorni
come bambini ebbri
solo per schivarsi
si avvicinano alla luce
e poi scappano a nascondersi
nel fondo dell’ellisse.
Ora lo fermo questo giorno
questo a caso
con le buone glielo chiedo
se rimane
come amico
a tenermi compagnia.

IV (di Palmira De Angelis)

Un pomeriggio di domenica davanti alla tivù
quando dovresti essere altrove
lontano
a far ben altro
il vento nei capelli
le mani nelle tasche del paltò
e il viso scuro di chi sa
o pensa di capire
il dolore del mondo
e lasciare un segno ai posteri
dare un significato all’esserci
che so una musica
una manciata di immagini
quattro o cinque righe dense
mentre si riempie d’ombra il quartiere
e a te l’anima.
Invece rombano le moto
nel programma sportivo:
sempre lo stesso giro
sempre lo stesso giro.

V (di Palmira De Angelis)

Fortunati gli antichi
che avevano storie da raccontare
dove uomini confusi si strappavano gli occhi,
donne incolpevoli diventavano
statue di sale
e la vita non era che variazione sul tema.
Fortunato chi aveva la rima
a comandare sull’idea
e a casa donne amorevoli e odore di sugo.
Ancor più fortunato chi usava le parole
come mine
e combatteva guerre ticchettando
con l’indice d’una mano,
tenendo l’altra ardita
sulla patta dei pantaloni.
E fortunate le donne che credevano
fermamente di avere un cervello e
insieme a uomini che sapevano
qual era il nocciolo della questione
preparavano un mondo più bello.
Fortunati anche noi lo siamo,
ma di gran lunga meno.

*

Palmira De Angelis vive a Roma. È autrice di narrativa, saggi critici e testi teatrali, traduttrice dalla letteratura in lingua inglese. Ricordiamo il saggio su L’immagine epifanica. Hopkins, D’Annunzio, Joyce: momenti di una poetica (Bulzoni, 1989), cui hanno fatto seguito, fra gli altri, alcuni importanti studi sulle influenze dannunziane nell’opera di James Joyce, su Elizabeth e Robert Browning e il Risorgimento, e sul romanzo storico dell’Ottocento. Oltre al suo ultimo volume di narrativa, la raccolta A parte i colori (Ensemble, 2018), ha pubblicato racconti in Ultimo banco (Edilet, 2009) e su riviste letterarie italiane e straniere: L’immaginazione, Almanacco Odradek, L’anello che non tiene: Journal of Modern Italian Literature, Chicago Review. Ha sempre scritto poesie, ma soltanto negli ultimi mesi ha cominciato a pubblicarla su riviste letterarie online mentre ne prepara una silloge per la stampa.