“Erranza e dintorni – Errance et alentours” poesie scelte (1998 – 2009) di Flaviano Pisanelli

Recensione di “Erranza e dintorni – Errance et alentours” poesie scelte (1998 – 2009) di Flaviano Pisanelli (Oxybia éditions).

“Erranza e dintorni – Errance et alentours” è la nuova raccolta poetica di Flaviano Pisanelli, un esperimento bilingue nel segno di una poesia cosmopolita e unificante.

Poesie e parole vagabondano per luoghi mediterranei dove il mare, le dune animose della spiaggia e l’orizzonte si alternano ai sentimenti di finito/infinito che pervadono (o ossessionano) la mente dell’autore. Un diario-poesia che Pisanelli costruisce meticolosamente, selezionando versi e immagini poetiche che racchiudono e schiudono un senso freddo – mai rassicurante – “dell’andare alla ricerca di sé” per mari, luoghi e città. Lo sguardo del poeta si risolve nel contemplare l’orizzonte incerto che rievoca l’eterno desiderio di “un saluto materno” (del ritorno a casa), e frena di colpo l’entusiasmo di nuovi equilibri diroccati dalla realtà.

“I miei piedi non sono una radice/ ma un solo stare incerto fra due passi”.

Le sezioni, che ritmano la raccolta di Pisanelli, ripercorrono il sentiero di “erranza” tracciato dalle sue poesie. La lettura comincia dall’escavazione di uno “Spazio fossile – Espace fossile”: un vulnus di ricordi malconci e di istantanee poetiche ermetiche e dirompenti con parole troncate dall’uso comune; cubo-corpo, mano-ramo, arco-luce, bara-zattera. Il titolo della prima poesia è “Soglia”: ovvero un richiamo dantesco all’esperienza della provvisorietà, che deve essere superata con costanza e fede nei mezzi salvifici della poesia e del linguaggio, a cui spesso pare di affidarci invano. Ma è proprio dalla verità contenuta nella poesia che Pisanelli trova, verso dopo verso, la forza per resistere “ai guasti del tempo” e per reificare i suoi discorsi e “vivere l’essenziale/ sulla linea porosa della frontiera”. .

“Nella paura nasce l’uomo/ nel mezzo la vita a barlumi.”

Così, come chi cerca oltre il provvisorio deve affidarsi a stati provvisori, Pisanelli decide di darsi alla strada che torna al-punto-di-partenza per cercare di sublimare ricordi reiterati dal tempo. La fuga rappresenta la frontiera immaginaria, “l’interstizio – entre deux” dei sensi che rivive profumi, sapori, visioni e fratture di un viaggio a ritroso “verso casa” eterno-ritorno mai stabile.

“In quel passo mosso verso il mare/ c’era tutto l’orizzonte/ genesi e apocalisse/ del sogno-bambino./

[…] Un passo barattato/ col domani.”

Oxybia éditions dà voce, nella sua collana di poesia “Debout poète, debout”, al poeta italiano Flavio Pisanelli – autore molto apprezzato già da una decina d’anni in Italia e all’estero. La scelta di Pisanelli di partecipare a questa collana della casa editrice francese, che può vantare alcune traduzioni di Alda Merini, accoglie l’idea dell’editore di proporre un progetto bilingue attento ai bisogni di lettura contemporanei. Dunque si tratta di pensare la poesia non fine a sé stessa – ma come uno spazio unico arricchito da linguaggi eterogenei e dal senso di erranza, inteso come un confine sfaldato, che rende possibile l’incontro di pensieri e di sentimenti comuni a chi legge.