«I Savoia-Acaia» di Marcello Falletti

«I Savoia-Acaia» di Marcello Falletti

Recensione di «I Savoia-Acaia» (Anscarichae Domus Edizioni, 2022) di Marcello Falletti.

Come scrisse nel 1832 Pietro Luigi Datta, è necessario – in primo luogo – che la Storia sia sincera. Ma se mancano documenti e testi, diviene difficile per lo storico l’azione del recuperare. Marcello Falletti di Villafalletto nel suo nuovo libro I Savoia-Acaia (Signori del Piemonte, Principi d’Acaia e di Morea), edito da Anscarichae Domus, ci ricorda che è tanto prezioso il lavoro di uno storico, uomo di ricerca e di consolidamento delle ragioni e dell’ordine degli eventi passati.

Intrecciare le cose perdute è certamente arduo, ma la speranza è quella di dare una nuova vita a fatti e a personaggi che rischierebbero l’oblio. Ed è con questo animo che l’autore si propone di offrirci una passeggiata sabauda in quel Piemonte di “contadini sempre in armi, nel nome o per conto del proprio signore” e di ecclesiastici che cercarono avidamente il potere; in quel Piemonte che vide sorgere il ramo Savoia-Acaia con Filippo (1278 – 1334), figlio di Tommaso III di Savoia, Signore del Piemonte, e di Guya di Borgogna.

L’autore ripercorre con appassionata cura le vicende che si estendono dall’ascesa di Filippo di Savoia, che in un clima acceso di profondi scontri e di interferenze divenne Signore del Piemonte a soli 17 anni, fino a Ludovico, ultimo Principe d’Acaia che, senza eredi maschi legittimi, fece tramontare per sempre il ramo Savoia-Acaia.

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Inserita all’interno del Medioevo e delle sue oscure storie, ma ricca di cambiamenti importanti nella cultura e nell’architettura (pensiamo, fra i tanti, allo splendido Palazzo degli Acaia a Torino, ove furono eseguiti imponenti lavori proprio da Filippo, primo principe di Savoia-Acaia, e al Palazzo di Pinerolo), quella dei Savoia-Acaia è la ricostruzione di una dinastia che fu vicina alle arti e che concretizzò progetti molto alti per l’epoca.

Particolare attenzione nell’excursus offerto da Marcello Falletti ricade sulla figura di Margherita di Savoia, che fu marchesa consorte di Monferrato dal 1403 al 1418, beatificata da papa Clemente IX. Margherita viene ricordata come una donna umile, generosa, ben lontana dai lussi e dalle idee di potere; impiegò la sua vita per i poveri e i malati, per i più bisognosi.

Personaggi illustri, dunque, ma anche semplici; uomini e donne che hanno attraversato natali principeschi, esistenze dorate e sofferte. Dalla Storia arriva sempre un profondo insegnamento: il tempo lo si deve guardare con attenzione e senza giudizio, addentrandosi nella sua massa avvolgente, nelle sue spire, senza cancellarlo.