"Leonardo. Vita segreta di un genio" di Edmondo Solmi

“Leonardo. Vita segreta di un genio” di Edmondo Solmi

Recensione di “Leonardo. Vita segreta di un genio” di Edmondo Solmi (Perrone, 2013).È in onda da pochi giorni su Sky la serie televisiva Da Vinci’s demons, serie televisiva statunitense creata da David S. Goyer e con protagonista Tom Riley nel ruolo di Leonardo da Vinci che testimonia una rinata, ed in verità mai scomparsa, attenzione per il grande genio toscano che tanto influenzò tutti i campi del sapere incarnando a pieno lo spirito dell’epoca rinascimentale. In ogni epoca e in ogni dove artisti, scienziati, storici e biografi si sono interessati alla vita di Leonardo e, punto imprescindibile per conoscere ed approfondire la vita del genio e dell’uomo, resta, ancora oggi a distanza di anni, la biografia redatta dal Solmi, studioso della filosofia del Rinascimento e del Seicento, il cui contributo su una migliore messa a fuoco del Da Vinci ricevette il plauso del Freud. “Uno solo, a mia conoscenza, ha presentato la soluzione dell’enigma: Edmondo Solmi”, scrive il padre della psichiatria. Centrali nell’opera del Solmi sono i manoscritti di Leonardo capaci di parlarci non solo delle sue attività e della sua mente eclettica ma anche di far luce sul suo temperamento, sulle sue difficoltà, sui suoi demoni personali. “Si può entrare nella mente, nella psicologia di un genio? La si può esplorare come si esplora un paesaggio?” si chiede Freud. Il Solmi risolve l’enigma seguendo Da Vinci in ogni angolo della Signoria di “Fiorenza”, accompagnandolo in ogni suo spostamento in Italia e all’estero, raccontando successi e fallimenti di un genio sempre teso ad afferrare l’impossibile, il troppo lontano, l’impensabile. Il pregio del Solmi sta tutto in questo: nel farsi contemporaneo di Leonardo e stargli sempre a fianco come se fosse realmente presente al momento di una pittura, di una progettazione, di una riscossione di denari, di un’ indagine sul volo, sulla proporzione di un volto, sulla dinamica delle maree…  Animo inquieto ed avido di sapere Leonardo è messo a nudo in questa biografia che ne evidenzia tanto l’intelletto mobile, adattabile, acuto, sempre in cerca di soluzioni avvenieristiche, quanto l’ansia di scoprire sempre di più, l’inappagato senso di perfezione, il saltare continuamente da un argomento all’altro, da una scienza all’altra. “L’ordinare è opra signorile; l’opera è atto servile” scrive Leonardo che opera, e molto: in Firenze con i medici, a Milano con gli Sforza, a Roma con papa Giulio II e infine in Francia per re Francesco I. Ma il Da Vinci è uomo che ancor più ordina; ne sono testimonianza i numerosi trattatati dove il suo ingegno e la sua esperienza esercitata sulla Natura mette ordine tra le scienze più diverse al fine di svelare il principio ordinatore di tutte le cose. Niente di trascendentale emerge, ma la fiducia e la passione per le leggi di natura ricercate nello studio del volo degli uccelli quanto nella deviazione del percorso di un fiume, nello studio per una statua, nel progetto di un’arma o nell’indagine sull’anatomia umana.  « Io credo che invece che definire che cosa sia l’anima, che è una cosa che non si può vedere, molto meglio è studiare quelle cose che si possono conoscere con l’esperienza, poiché solo l’esperienza non falla. E laddove non si può applicare una delle scienze matematiche, non si può avere la certezza » annota nel suo taccuino Leonardo Da Vinci. Con la biografia del Solmi l’uomo e il genio si svelano forse come mai sino a d ora. Il lettore esce da questa biografia non solo più consapevole su ciò che fu e rappresentò Leonardo da Vinci per la società del tempo ma riesce a percepire il fermento di un secolo e di un’era che fece della perfezione, dell’armonia e del sapere il punto più alto del proprio sviluppo.