Inediti di Valentina Casadei

Inediti di Valentina Casadei

Oggi pubblichiamo alcuni inediti di Valentina Casadei,  una sceneggiatrice, poetessa e regista italiana.

Poesie di Valentina Casadei

Voglio andare ad Ovest e vedere le balene
Nei rifugi delle trote
Poi ad Est, nella foresta
Con il gelo dei baccelli
Nell’antico silenzio dei boschetti rigogliosi
Le stagioni si susseguono
Sfioriscono i miei guai
E la primavera infinita del mio seme
Diventa parola di figlio
Pensiero di madre sconfitta
Nella terra battuta dalla mano
Nel caldo di quell’aridità gialla
Che macchia la terra di seti pluviali
Nell’ancestrale bisogno di ventre e carezza

 

* * *

 

Tremavo sulla scia dei miei pensieri sparsi
Fermavo l’estate
E la predisposizione della mia anima alle catastrofi
Nella solitaria stanchezza del mio giorno peggiore
Era un calcio distratto
Fra nuvole leggere
E rimasugli di mostruose visioni
Di futuri prossimi
E come l’ape insaziabile, esistevo

 

* * *

 

Nella casualità di un passo dopo l’altro
Sulla strada
Il mio pensiero diviene
D’asfalto, del colore di un abbaglio
Tinte e sfumature d’amaranto
Come i deserti e il secco prato
Che percorrevo nuda
A gattoni
Appena uscita dalla culla
Sfusa come una caramella
Scelta a caso da una mano senza volto

Gli aghi di pino graffiavano polpacci di molliche
E l’ombelico
– il burrone del corpo, il mistero
dei terrestri –
Pregava i tuffatori di perdersi nei suoi meandri
Di nuotare nel corpo ed esplorarlo
Nella sua finitezza incerta
Nella sua figura magra
A digiuno da anni
Per la solitudine del pasto
Fra il miraggio del giorno e l’oblio nella notte

 

* * *

 

Il creato é cosa impura
Il sapore dell’effimero
Che lo compone
– la trasparenza che lo condanna –
é una danza senza veli
di circonferenze perfette
e solo qualche scorciatoia

 

* * *

 

La mia é una storia di catene
In questa commozione sperimentale
E trovo un pezzo di speranza
Il silenzio come sodalizio d’amore
Il segreto degli ignari
é conservato negli scrigni
L’aria ch’io espiro
Diviene vento
Che mi porta via
Con il ballo lento
– fra secche ossa e pance tonde –
Mi piega la schiena
E lascia segni
Come frustra su carne
Come parola di muto
Il deserto e la sua rosa
Hanno posti speciali per durare