Gintaras Grajauskas e Gëzim Hajdari ospiti di "Poetry, now!"

Gintaras Grajauskas e Gëzim Hajdari ospiti di “Poetry, now!”

La rassegna di poesia dal titolo POETRY, NOW! è un’ interessante iniziativa dell’Associazione TheArtsBox di Vicenza. Il 31 marzo l’appuntamento è con Gintaras Grajauskas e Gëzim Hajdari.

Gli appuntamenti presenteranno alcuni giovani bravissimi, ma anche alcuni tra i maggiori poeti nazionali e internazionali, privilegiando coloro che hanno respirato l’ossigeno di altre culture e altri stilemi, che non appartengono a nessuna cordata ma che, nell’onestà e nella limpidezza della loro scrittura e della loro ricerca, sono diventati i grandi protagonisti del contemporaneo, poeti che ci hanno fatto comprendere il significato dell’onestà e dell’integrità morale e civile, dell’amore, della morte, della libertà.

Si tratta di un’ulteriore possibilità di incontrare altre culture, altri pensieri, altri percorsi artistici. In questi tempi di crisi, è soprattutto la forza del pensiero e della creatività, e la loro urgenza, che s’impongono quale imperativo dovuto, sia per gli operatori sia per le nuove generazioni, sperando che questi incontri siano occasioni importanti di confronto e riflessione.

Nella serata di lunedì  31 marzo, presso la palladiana Villa Pisani Bonetti a Bagnolo di Lonigo, nell’ambito de ‘I lunedì di Villa Pisani’ l’Associazione Culturale Villa Pisani Contemporary Art ospiterà due stranieri d’eccezione, uno dalla Lituania (Gintaras Grajauskas) e uno dall’Albania (Gëzim Hajdari), per una serata di alto lirismo, ma anche di forti messaggi, non solo legati alla politica, ma soprattutto al dolore d’essere uomini onesti in paesi difficili.

Ospite anche il gruppo jazz di Padova Tanzola Jazz Quartet: Pierantonio Tanzola (chitarra), Alessandro Alba (sax), Franco Andrao (contrabbasso), Enzo Narciso (batteria).

Gintaras Grajauskas è poeta, saggista, drammaturgo, cantautore e musicista; attualmente anche direttore letterario di un teatro drammatico. Nato a Marijampolė (sudovest della Lituania), dall’età di sette anni è cresciuto nella città portuale di Klaipėda sul Mar Baltico, dove vive e opera anche oggi. Nel 1987 si è laureato in musica jazz al Conservatorio statale. Per tanti anni ha cantato e suonato il basso con i Kontrabanda (Contrabbando), un gruppo blues rock di Klaipėda di cui era leader e fondatore. La discografia della band comprende sei album, la maggior parte dei quali produzione underground. Oltre ai concerti tenuti in diverse città lituane, i Kontrabanda sono stati ospiti di eventi internazionali quali il Festival di poesia a Göteborg, il Sommerfest della Fondazione Konrad Adenauer a Berlino, il concerto per l’anniversario di Jimi Hendrix a Mosca.

A Klaipėda dal 2000 al 2006 organizza il Festival annuale di poesia Placdarmas (Place d’Armes) con l’obiettivo di dare spazio ai giovani talenti. Le opere dei poeti debuttanti appaiono sulla rivista letterararia Gintaro lašai (Gocce d’ambra) di cui è curatore. Nel 2008, la sua pièce Mergaitė, kurios bijojo Dievas (La ragazza che faceva paura a Dio) vince La croce d’oro del palcoscenico, una sorta di Oscar del teatro lituano; nello stesso anno Grajauskas inizia a dirigere la sezione letteraria del Teatro drammatico di Klaipėda.

Il suo debutto letterario risale al 1993, con la raccolta di poesie Tatuiruotė (Tatuaggio). Ha finora pubblicato 11 libri (sei raccolte di poesie, due saggi, un romanzo, una raccolta di pièce teatrali e un libro di favole uscito nel 2012). In Italia è uscita la sua prima raccolta di poesie tradotte in italiano, Barricate quotidiane, traduzione P. U. Dini (Edizioni Joker).

Gëzim Hajdari nasce nel 1957 a Hajdaraj, piccolo villaggio collinoso della provincia di Darsìa (Lushnje). Proviene da una famiglia di ex proprietari terrieri, confiscata durante la dittatura di Hoxha. Nel paese natale termina le scuole Elementari, mentre frequenta le Medie, il Ginnasio e l’Istituto Superiore per Ragioniere nella città di Lushnje. Studia Letteratura albanese all’Università di Elbasan e Lettere Moderne presso la Sapienza di Roma. La sua attività poetica si svolge all’insegna del bilinguismo, in italiano e in albanese. Traduce dall’italiano in albanese l’antologia Forse la vita è un cavallo che vola (1999); Poesie di A. Di Sora (1999); Il muschio e la pietra di L. Manzi (2004). Dall’albanese traduce i canti orali dell’800, I canti dei nizam, Besa 2012 e Leggenda della mia nascita di B. Mustafaj, Ensemble 2012. È cittadino onorario per meriti letterari della città di Frosinone dal 2001. Tra le sue varie raccolte ricordiamo: Antologia della pioggia (2000); Erbamara (2001); Stigmate (2002); Spine nere (2004); Maldiluna (2005); Poema dell’esilio (2005); Corpo presente (2011); Nûr. Eresia e besa (2012);  Evviva il canto del gallo nel villaggio comunista (2013).