"Othello" di William Shakespeare. Un caso di femminicidio. Adattamento e regia di Franco Venturini

“Othello” di William Shakespeare. Un caso di femminicidio. Adattamento e regia di Franco Venturini

Il passaggio inspiegabile da marito appassionato ed amorevole a furioso omicida è ciò che più intriga Franco Venturini nella sua messa in scena dell’Othello di William Shakespeare, al Teatro Flavio dal 28 Novembre al 19 Gennaio.

Venturini, infatti, nella triplice veste di adattatore, regista ed attore, fa nascere un Othello ancor più moderno, ossia non solo un uomo che per il colore della sua pelle è visibilmente “differente” rispetto al resto della comunità di persone in cui vive, ma anche un uomo consumato da un amore assoluto, malsano, che sfocia nella proprietà di sua moglie Desdemona come fosse una banale usucapione fino ad arrivare a ciò che, oggigiorno, è ormai tristemente noto come femminicidio.

Siamo nell’isola di Cipro, dove il moro Othello ha il compito di guidare le truppe veneziane contro i turchi; insieme a lui salpa Cassio, suo luogotenente, invidiato dall’alfiere Jago per il ruolo che ricopre. Dall’invidia nasce l’intera tragedia; per far destituire Cassio, Jago architetta un piano che fa leva sulla debolezza di Othello, la gelosia per Desdemona.

Quest’ultima, interpretata da Federica De Vita, impersonifica in senso letterale il significato del suo nome, “sfortunata”; essa è infatti doppiamente vittima degli uomini che le sono intorno. Di Jago, che la rende oggetto di maldicenze insinuando in Othello il dubbio che sia diventata l’amante di Cassio, e quindi del marito, che, facendo affidamento sui giochi psicologici infidi di Jago, la vessa e alla fine la uccide, accecato dalla gelosia. Solo quando si scopre il gioco malevolo di Jago, Othello viene preso dal rimorso, e tornando in sé, si uccide.

Reinterpretando in chiave moderna la tragedia scespiriana, Venturini pone l’accento, dunque, non solo sui meccanismi psicologici che alla luce delle teorie post freudiane forse possono avere alcune spiegazioni, ma soprattutto sulla malsana abitudine, atavica, di ritenere la propria donna un oggetto di cui poter disporre liberamente, come se si fosse un deus ex machina dal potere illimitato.

Uno spettacolo, dunque, impressionante e attualissimo, la cui interpretazione carica di emotività e passionalità ne aumenta il valore indiscusso anche dal punto di vista sociale.

Dal 28 Novembre al 19 Gennaio

Il Giovedì e la Domenica ore 17.30;  Venerdì e Sabato ore 21.00

Othello di William Shakespeare – Adattamento e regia di Franco Venturini

Con Franco Venturini e Federica De Vita

Teatro Flavio

Via G.M. Crescimbeni, 19 –  Roma (Colosseo)