Shakira, la pop star amata da Gabriel García Márquez

Shakira, la pop star amata da Gabriel García Márquez

Recensione di “Shakira – uno sguardo dal cuore” di Bonificio Vincenzi (Kymaera Edizioni).

La musica di Shakira è inimitabile perché è dotata di un ritmo che nessun altro può reggere come lei. Data la giovane età e la sua innocente sensualità, debbo convenire che la sua musica è una sua invenzione.

Gabriel García Márquez

Personalmente sono state sempre di mio interesse le biografie che riguardano rockstar, popstar, interpreti, attori e sportivi.

Si tratta di un genere che ha anche le proprie case editrici specializzate, oppure fortemente orientate a queste proposte. Ovviamente ci sono quelle musicali, cinematografiche, quelle pertinenti all’editoria sportiva. Alcuni dei libri pubblicati poi finiscono nel circuito mainstream, o dal circuito non tematico sono in qualche modo richiesti.

In Italia una delle case editrici più importanti dell’editoria musicale pop-rock è Arcana, che tra gli ultimi ci ha regalato libri come Cobain, più pesante del cielo; Sesso, droga e Rococò. Storia del falsetto dai castrati all’heavy metal; Crazy Diamond. Il viaggio psichedelico di Syd Barrett; Exit music. La storia dei Radiohead.

Personalmente consiglio la monografia sui Red Hot Chili Peppers, Fornication! E invece pubblicato da Castelvecchi, il documentato Stripped. I Depeche Mode messi a nudo. Spesso si tratta di testi molto accurati nella ricerca, realizzati da fan scrittori, da giornalisti esperti o critici musicali. Sono libri che hanno un target preciso, come si suole dire, però al contempo una fascia di lettori attenti, voraci, desiderosi di approfondire. Non di rado esistono biografie non autorizzate e può capitare per la casa editrice e per l’autore di incorrere in qualche problema. Un libro che ha fatto molto discutere, sebbene sia rimasto un po’ underground, è Axl. La sconvolgente biografia del leader dei Guns N’ Roses (Chinaski Edizioni). Band amatissima e su cui si scrive molto. Il libro racconta l’ascesi dall’inferno dell’amato e controverso frontman, dalle sevizie e gli abusi subiti da bambino, conditi dal fanatismo religioso, alla repulsione per le dottrine imposte, fino a una rinascita, più suggerita che dichiarata. E prima ancora la rottura con Slash, le amicizie, gli odi, la droga.

Chinaski Edizioni e Blues Brothers sono certamente due realtà editoriali molto attive in questo segmento di mercato.

E dato che ci siamo ricordiamo anche in area Edizioni Ensemble l’apprezzato Tu prova ad avere un’idea, di autori vari, su De Andrè e Gaber.

Tendenzialmente ci sono due tipi di biografie o monografie, quelle ‘agiografiche’, spesso autorizzate, dove l’artista magnifica se stesso, e nel libro si dirà ciò che si vuol dire, anche se non mancherà un po’ di dialettica. L’attrice Sophie Marceau definì la sua prematura biografia autorizzata una ‘simpatica bugia’. Esistono poi le biografie d’eccellenza, che spesso escono dal circuito per amatori e vanno oltre. Questo capita quando un testo letterario scritto dalla star, coadiuvata o meno da un tutor letterario, risponde ad una specifica esigenza, quella che ha l’artista di rivelarsi, di mostrarsi senza veli o almeno  comunicare una parte inaccessibile di sé, ma vera. Non perché il ruolo di star sia falso, ma semplicemente privo di tutte le controversie e le umane vicissitudini che fanno di un divo una persona che, come ognuno, ha un certo suo percorso esistenziale. E’ una necessità che può capitare per vari motivi, perché magari a un certo punto si avverte l’impulso di obliarsi come icona del successo e invece di calarsi tra la gente, condividendo una identità misconosciuta. Spesso ciò è sostenuto dalla consapevolezza che comunque si è e si sarà amati dal pubblico. Nello sport gli ultimi due esempi degni della massima attenzione sono stati Io, Ibra (Rizzoli) sul noto calciatore, e soprattutto il riuscitissimo Open (Einaudi), sul mio supermito flipper Andre Agassi.

Esistono due libri sul star della musica che invece hanno ‘bucato’ in questi anni il circuito mainstream, conquistando le copertine di riviste letterarie, ma solo nel mondo anglofono: Life (in Italia pubblicato da Feltrinelli), la biografia del chitarrista dei Rolling Stones, Keith Richards, scritta in collaborazione con James Fox, e Nel ritmo del piacere. Amore, morte & Duran Duran del bassista John Taylor. In Italia uscito con Arcana, poi dato il successo editato nuovamente con LIT. In entrambi i casi si tratta degli unici due testi scritti da divi della musica che hanno conquistato la top ten anche delle vendite librarie in Gran Bretagna, ma che si sono pure ben piazzati negli Stati Uniti. In Italia c’è il clamoroso caso del cantautore Francesco Guccini, autore di libri apprezzati da pubblico e critica. Qui però si esula dal genere biografico per spostarsi sul piano della personale vocazione letteraria di Guccini. Seguito anche con un certo successo da Luciano Ligabue, oltre che rocker, regista e scrittore.

Non mancano incursioni di autori letterari nella musica (Erri De Luca), di registi nella scrittura (Paolo Sorrentino), ecc.

L’ottimo Shakira – uno sguardo dal cuore di Bonificio Vincenzi (Kymaera Edizioni) segue invece un’altra via, diversa da quelle citate. L’autore sa che ogni persona ha un suo mito, vive la propria personale leggenda, per dirla secondo Paulo Coelho. Una leggenda che è nascosta anche nelle cose minute, nei dettagli, nelle piccole o grandi gioie come nelle delusioni.

Vincenzi ripercorre con una certa attenzione la vita dell’amatissima popstar Shakira, rileggendo gli episodi da bambina e di giovane donna. Ne legge le circostanze e le delusioni, in chiave di ciò che avverrà, evitando di cadere nell’idealismo. Ognuno è e può vivere la propria leggenda personale, e Vincenzi tesse la sua opera con citazioni colte, che non risultano mai artificiose, ma sempre ben inserite nel contesto. In modo attento e perfino astuto coglie gli snodi vitali della splendida carriera di Shakira, ne ripropone le peculiarità artistiche, superando il realismo sciatto quanto il fanatismo attraverso la ricerca dell’essenza della persona e del personaggio. Quell’essenza che ogni individuo ospita in sé.

Davvero un libro consigliato, che si legge tutto d’un fiato e incide il cuore. Non solo per supporter.

Shakira Isabel, così piccola, così impaziente, aveva già iniziato a guardarsi intorno. Un uomo, un padre, una guida… Intorno, apparenze che racchiudono l’indicibile. Magia dell’ispirazione, del battito creativo, della scrittura.

Che William Mebarak Chadid esercitasse allora una forte influenza su Shakira Isabel è indiscutibile. Era stato suo padre a regalarle la macchina da scrivere per trascrivere le sue canzoni e le sue poesie. Sempre lui a lanciarla nel mondo della televisione della radio. La prima canzone, Tus gafas oscuras, la bambina la scrisse a otto anni e non poteva che dedicarla a lui, suo padre.

Llevame, ocultame en tus gafas oscuras.
que son queme, que me mires ardiente.
Llevame, ocultame en tus gafas oscuras,
ayudame a hacer ilusiòn en mi mente.

Oscurità come rifugio nel mistero che sovrasta Shakira Isabel. L’esortazione è chiara: “aiutami a creare un’illusione nella mia mente”.
La sua piccola vita era contenuta tutta in un precoce sonno creativo. Una tenera e mutevole ossessione invade il tempo dei desideri e delle ambizioni. Una rete viene gettata intorno alla realtà. Vi si raccoglie il presente, il passato per cercare già di modellare un futuro da favola.

(pag.9)