"Sette volte solo" il nuovo lavoro di Fabio Clemente

“Sette volte solo” il nuovo lavoro di Fabio Clemente

Recensione di “Sette volte solo” di Fabio Clemente.

Il protagonista di Sette volte solo è un uomo, italiano, sulla quarantina, ben aderente a buona parte degli stereotipi vigenti su questa fascia della popolazione: giovanile, single (suv e appartamentino inclusi), semi-critico verso la società e con degli sprazzi di interesse verso la vita politica e la crisi incalzante (che non mancherà di colpire a modo suo anche lui). Ma, soprattutto, particolarmente interessato al sesso. Non un monogamo, ecco. Uno che non si pone scrupoli ad accontentare la libido, raccontandosi che in fondo se lo merita.

Su queste basi si delinea la sua storia, tra l’ 84 e il 2011, con un braccio teso agli anni del liceo e uno fin dentro ai giorni nostri. Un’antica amicizia mai spenta, una ex ritrovata, una serie di intrecci amor-sessuali e di tradimenti delle più intime fiducie si spalmano lungo la trama attraverso lo srotolarsi dei tratti di carattere del protagonista – che, man mano, vanno sempre più meschineggiandosi. Una vecchia storia adolescenziale e traumatizzante, mai dimenticata, gli si ripresenta davanti. O meglio: gli appare davanti e lui fa sì che lì persista, facendola tendere all’infinito, sperando di potercisi gingillare in qualche modo per tutta la vita. Invece, purtroppo, non sembra essere questo il suo destino, quanto piuttosto quello di covare rancore e falsità per pianificare vendette mal organizzate. Nel frattempo le difficoltà economiche del paese Italia (chiaramente chiamato in causa, senza tentativi di spostare lo scenario a qualche luogo irreale o semi-vero) fanno capolino e disturbano il quieto fluttuare di questi – discutibili – desideri di rivalsa verso il remoto passato e il vicino presente. Il tutto, non va dimenticato, con la costante complicità di facebook.

Una storia contemporanea insomma, senza pretese di filosofeggiamento ma con uno stile di narrazione ben simile a quello che potrebbe essere un film tv. Un buon modo per intrattenersi con la lettura, un’ennesima possibilità per imparare dove siamo, chi è diventato l’uomo e quale può essere uno tra gli effetti della desolante mancanza di stimoli che spesso è parte imperante della nostra vita quotidiana: ossessionarsi. Il tutto raccontato con parole leggere, non c’è angoscia né escursioni negli abissi. Una storia all’italiana che sicuramente non mancherà di sfiziare la fantasia di diversi lettori per la sua capacità di raccontare scorrevolmente gli eventi possibili in una vita qualsiasi. Non si tratta infatti di qualcosa di lontano dalla realtà, ne è piuttosto una possibile declinazione, che Clemente si limita a raccontarci.

Fabio Clemente nasce come sceneggiatore al fianco di Pupi Avati, firma alcune serie tv. Al suo secondo libro conferma questo taglio classicamente filmico: il racconto quasi cronologico degli eventi, seppur con qualche flashback,  e i dialoghi frequenti sono intervallati da riferimenti chiari nella geografia di Roma, forse per potersi immaginare meglio lo svolgersi della storia  tramite cinepresa.