"Il re bianco del Madagascar" di Francesco Grasso

“Il re bianco del Madagascar” di Francesco Grasso

Recensione di “Il re bianco del Madagascar” (Ensemble, 2013) di Francesco Grasso.

Leggendo Il re bianco del Madagascar (Ensemble, 2013) di Francesco Grasso, fin dalle prime pagine, si capisce di essere in un mondo di finzione del tutto particolare, che sarebbe riduttivo relegare ad un unico genere specifico, vista l’estrema poliedricità ed amplissimo respiro dell’opera.

La scintilla è un coacervo di storia e biografia familiare che dà vita a quello che è a tutti gli effetti un mondo di pura e spettacolare finzione romanzesca.

Navighiamo (in tutti sensi visto il contesto narrativo) nel modello ben collaudato del romanzo d’avventura alla Salgari e del feuilleton stile Dumas. Sono inoltre evidenti suggestioni di fantastico sull’esempio di Swift, l’idea che stilla dal nostro protagonista di un Gulliver, per la incessante peregrinazione fra popoli più o meno accoglienti od ostili, più o meno distanti o vicini, ma sempre visti con l’occhio di chi sa che mai potrà farne veramente parte. Non mancano poi echi di viaggiatori ancestrali, di pionieri della colonizzazione (nel senso migliore del termine), di chi – basti pensare a Marco Polo – ha gettato per l’eternità un ponte fra mondi lontanissimi, fra Oriente e Occidente. È infine evidente quanto il nostro protagonista possa per molti versi ricordare Ulisse e l’Odissea, considerata la sua inequivocabile natura di virtuoso dell’inganno e della parola che sempre riescono a soccorrerlo nei momenti più cruciali e disparati, che ha alle spalle una Itaca precocemente lasciata e chissà se mai più potrà rivederla, se possa desiderarlo un animo così congenitamente dedito all’avventura.

Eppure, al di là di questa potente miscela che già nell’intreccio rende questo romanzo qualcosa di unico, c’è il perfetto dosaggio, il saper coniugare tracce di verità storica e finzione romanzesca, amalgamare l’intrigante spettacolo con la veracità di sentimenti e situazioni, trascinando, dalla prima pagina fino all’ultima, attraverso infinite traversate per mare e per terra, un lettore sempre fresco ed entusiasta in questo lungo e affascinante percorso di parole e di vita.