Don’t Let Them Give You That Lobotomy / Eurydice Is Missing: due inediti di Stephen Kessler # traduzione di Alessandra Bava

Don’t Let Them Give You That Lobotomy / Eurydice Is Missing: due inediti di Stephen Kessler # traduzione di Alessandra Bava

“Don’t Let Them Give You That Lobotomy”& “Eurydice Is Missing” sono due inediti di Stephen Kessler tradotti da Alessandra Bava. 

Don’t Let Them Give You That Lobotomy – Stephen Kessler  

Don’t let them give you that lobotomy.
Those pills are just an ice pick by another name.
Better to be a madman than a zombie.

And what is madness?  To recognize your mother
for what she is?  See your own family,
like everyone’s, as a disaster?  Imagine yourself
guilty of poetry, perpetrator of gratuitous music?

Better to choose your own poison than have some sham
shaman prescribe what the pharmacists have sold him.

You are not crazy, you are responding
with natural anguish to destiny’s jokes—
the house, the car, the kids, the career,
sirens crying across incomprehensible landscapes, time
taking what you never had but thought was yours

and now the truth is more naked than you knew
and nothing helps.  This is the way it is, too bad,
and we must play ball, deal, be cool
as we call a spade a spade, a soul a soul.

Don’t let the doctors drive their stainless steel
into the sharpest part of your brain.

Relish your lost mind and embrace the mania,
just keep it contained, and when the spirit hits,
write.  You are a poet.

Non lasciare che ti pratichino quella lobotomia – Stephen Kessler

Non lasciare che ti pratichino quella lobotomia.
Quelle pillole non sono che un altro nome per un punteruolo da ghiaccio.
Meglio essere un folle che uno zombi.

E poi che cos’è la pazzia? Capire chi è realmente
tua madre? Ammettere che la tua stessa
famiglia, come quella di ognuno, è un disastro? Immaginarti
colpevole di poesia, perpetratore di musica gratuita?

Meglio scegliersi il proprio veleno che lasciare che qualche sciamano
impostore ti prescriva ciò che gli hanno venduto i farmacisti.

Non sei pazzo, stai reagendo
con normale dolore agli scherzi del destino—
la casa, la macchina, i bambini, il lavoro,
sirene che risuonano da parte a parte su paesaggi oscuri, il tempo
che ruba ciò che non hai mai avuto ma che consideravi tuo

e adesso la verità è più nuda di quanto non immaginassi
e nulla dà conforto. Peccato, è così che vanno le cose,
e dobbiamo essere disponibili, dare, essere forti
mentre diciamo pane al pane, vino al vino, anima all’anima.

Non lasciare che i medici ti conficchino il loro acciaio inossidabile
nella zona più brillante del cervello.

Goditi la tua mente perduta e abbraccia la mania,
contienila e, quando lo stato d’animo colpisce,
scrivi. Sei un poeta.

 

Eurydice Is Missing – Stephen Kessler

Eurydice is missing.  We were supposed to meet
in the lobby of the Underworld Hotel at cocktail hour
and adjourn to one of the lounges to weep over our breakup

but she didn’t show.  I asked at the desk if she’d left a message
and the clerk just looked at me with a strange expression,
but I’m not mad, just desperate to know what happened

after I stepped out of the elevator that night and turned
to find blank doors and the numbers above going down.
She was definitely difficult, a diva who hogged the spotlight

then complained about being stared at by strangers
who were only admiring her grace, her voice, the way she raised
her arms during her arias or moaned abandoned in my embrace.

We were going to have a drink and maybe take a room
but she disappeared and I don’t have a clue where to.
So many loves have vanished and I never looked back,

maybe I missed them a little but not enough to follow them
into the depths again at the risk of everything, and anyway
this was something else, it was more like a vexing dream

where whatever I did to find her there was no connecting,
her willowy form lost among shadows in the deepening evening,
conventioneers with their badges gathering in the bars

laughing and hoping to score—all those hours in meetings
come down to this, a chance to get away to Hades
or whatever city this is, and be someone else relieved

of the wife and kids.  But I am more desolate yet,
unable to reach Eurydice even on her cell,
the number rings and rings and no one answers.

 

Euridice è scomparsa – Stephen Kessler

Euridice è scomparsa. Avevamo appuntamento
nella lobby dell’Hotel Oltretomba all’ora dell’aperitivo
per recarci in uno dei bar e piangere sulla nostra separazione

ma non si è presentata. Ho chiesto alla reception se avesse lasciato un messaggio e il concierge mi ha guardato con una strana espressione,
ma non sono pazzo, muoio dalla voglia di sapere che cosa sia successo

dopo che, uscito dall’ascensore e voltatomi quella sera,
ho visto le porte richiudersi e i numeri in alto scorrere verso il basso.
Di certo era una persona difficile, una diva sempre alla ribalta,

ma che poi si lamentava quando gli estranei, ammirando la sua grazia,
la sua voce e il modo in cui sollevava il braccio cantando le sue arie o il modo
in cui si abbandonava tra le mie braccia gemendo di piacere, la fissavano.

Dovevamo bere un drink e forse prendere una stanza
ma è sparita e non ho idea di dove sia andata.
Così tante amanti si sono dileguate e non mi sono mai guardato indietro,

forse mi sono mancate un po’ ma non abbastanza da inseguirle
di nuovo giù nelle profondità rischiando tutto, e in ogni caso
lei era qualcos’altro, era quasi un sogno esasperante

nel quale pur facendo del mio meglio si finiva per non trovarsi,
la sua forma snella persa tra le ombre sempre più cupe della sera;
i partecipanti al convegno con il loro badge affollano i bar

ridendo e sperando di portarsi a letto qualcuno, tutte quelle ore nei meeting
si riducono a questo, una possibilità di fuggire nell’Ade
o in qualsiasi altra città questo sia e, lontani da mogli e figli,

essere qualcun altro. Ma io, impossibilitato a raggiungere
Euridice anche sul suo cellulare, sono sempre più sconsolato,
il telefono squilla e squilla e nessuno risponde.

Stephen Kessler classe 1947 è un poeta, traduttore, saggista e romanziere californiano. Autore di 8 raccolte poetiche, di un romanzo e di vari saggi, è stato insignito di prestigiosi premi per le sue traduzioni. Tra gli autori da lui tradotti: Neruda, Cortázar, Queneau, Cardenal, Cernuda e Aleixandre. Le poesie “Don’t Let Them Give You That Lobotomy” e “Eurydice Is Missing” vengono pubblicate in anteprima Italia in quanto incluse nel libro Scratch Pegasus in uscita ad aprile 2013 negli Stati Uniti.

La fotografia è di Dina Scoppettone – Tutti i diritti riservati